SEPOLCRO FILIPPO LAZZARI

Addossato alla parete fra il Primo ed il Secondo Altare sulla destra.

Opera in marmo bianco e verde di Prato databile fra il 1462 ed il 1464, eseguita dai fratelli Gamberelli Bernardo e Antonio, più noti come Bernardo Rossellino e Antonio da Settignano. Fonti locali datano l’inizio dell’opera al 1462, ritenendola mano di Bernardo nella prima fase e di Antonio in quella di ultimazione.
Il monumento si compone di un riquadro dove viene raffigurato il defunto intento a tenere una lezione ad un gruppo di allievi, questo è sormontato dal sepolcro decorato, nella fronte, da due angeli che sorreggono un cartiglio e, sul coperchio, dalla statua del defunto Lazzari. L’intera composizione è sormontata da un baldacchino dove si osservano tre angeli intenti a sorreggere il tendaggio. La coppia di stemmi è realizzata in marmo dipinto.
Nella trasformazione subita dalla struttura ne corso del 1608, il sepolcro fu tolto dalla collocazione originale e ricollocato sopra la porta laterale, sulla parete sinistra verso il transetto. Il monumento fu ricollocato nello spazio attuale, approssimativamente originario, nel 1931 e, in seguito al bombardamento del 1943, fu restaurato e ricostruito.